Osteopatia e Massofisioterapia del Centro San Camillo – Poliambulatorio Bari Dott. Vito Lombardo
Fisioterapia e Osteopatia
Entrambe usano il movimento come cura
Entrambe agiscono sullo scheletro e sui muscoli
Fisioterapia e Osteopatia: quali sono le differenze?
Fisioterapia ed Osteopatia sono due discipline che concorrono entrambe alla riabilitazione delle funzioni motorie compromesse, ma con metodi diagnostici e terapeutici sostanzialmente differenti. Per comprendere la differenza tra Osteopata e Fisioterapista va esaminata in particolare la tipologia di lavoro dei due professionisti.
Riconoscimento a livello sanitario nazionale
Per diventare fisioterapista si deve conseguire una laurea breve di tre anni, che può essere ampliata con la specializzazione di ulteriori due anni, e che dà diritto alla qualifica di Dottore in Fisioterapia.
Per divenire osteopata si consegue il titolo in osteopatia dopo sei anni di studio formativo part-time, o dopo 5 anni di studio full time, direttamente dopo il diploma di scuola superiore.
Cosa le accomuna?
Entrambe usano il movimento come cura
Entrambe agiscono sullo scheletro e sui muscoli
Approccio con il paziente
Il fisioterapista si occupa del recupero del paziente in seguito a un intervento chirurgico, un trauma grave, un problema neurologico, problematiche ortopediche e reumatologiche di varia natura sia croniche che acute, alterazioni della postura, disfunzioni vascolari. Il Fisioterapista, oltre che di esercizi posturali, si avvale anche di macchinari, tipo ultrasuoni o ionoforesi, per arrivare al semplice ripristino della zona che presenta la sintomatologia, non agendo sulle cause che la provocano.
L’osteopata non interviene su patologie riguardanti il sistema nervoso centrale, né si occupa di pazienti dopo interventi o traumi, ma si concentra maggiormente sulle cause che hanno generato la malattia e, prima di intervenire con i trattamenti per conferire nuovamente mobilità alle articolazioni, effettua una diagnosi iniziale. L’osteopata, quindi, focalizza la sua attenzione soprattutto sulle cause che hanno generato un problema, non si limita alla zona affetta dal problema ma, considerando il corpo umano come una globalità tra organi e struttura osseo articolare, risale alla zona che presenta la causa del problema anche se questo si manifesta in una parte del corpo diversa.
Utilizzo dei macchinari
Il fisioterapista, oltre ad esercitare esercizi posturali, si serve anche di macchinari per curare la zona che ha subito un trauma (es. tecar, laser, ultrasuoni, ionoforesi)
L’osteopata non utilizza macchinari per trattare la patologia.
Trattamenti di fisioterapia e osteopatia: controindicazioni
Le controindicazioni ai trattamenti di osteopatia e fisioterapia sono veramente poche, in quanto esiste una vasta tipologia di tecniche da potere applicare al paziente in sintomatologie che provocano per esempio dolore cervicale, mandibolare, bruxismo, vertigini, spalle, gomiti e tutto l’apparato muscolo-scheletrico. Tuttavia possono insorgere problematiche in caso di:
- Fasi molto acute di fratture non ancora consolidate o in presenza di particolari patologie in atto
- In stato di gravidanza: ci si può sottoporre a trattamenti solo dal terzo all’ottavo mese, dietro apposita certificazione del ginecologo della paziente
- Non sono consigliati i trattamenti durante uno stato influenzale.
Quando un fisioterapista diventa anche osteopata, può vantare un percorso formativo di enorme spessore che gli consente di approcciare al caso clinico di un paziente da diverse angolature, nell’ottica del ruolo fondamentale che lo contraddistingue: essere un riabilitatore, un normalizzatore delle funzioni organo-scheletriche tese al recupero delle funzionalità compromesse.
Anche per questo tipo di conoscenza, l’osteopata collabora spesso con il medico ortopedico per riequilibrare anomalie nella mobilità.
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