Sono moltissimi i soggetti allergici (e non allergici) che si domandano se possono ricevere il vaccino anti-Covid senza subire reazioni avverse o incorrere in problemi per la salute. Del resto, nonostante in Italia si sia già arrivati alla somministrazione della terza dose, alcune informazioni sui media, in quanto provenienti da fonti non ufficiali e non scientifiche, possono aver generato confusione e dubbi.
Per questo abbiamo chiesto al Dott. Marcello Albanesi, Dirigente Medico presso il reparto di Medicina d’Urgenza del Policlinico di Bari e responsabile dell’Ambulatorio di Allergologia e Immunologia del Centro San Camillo di Bari, di fare chiarezza riguardo a vaccino anti-Covid e allergie, compresa quella al glicole polietilenico (PEG), un eccipiente presente in alcune formulazioni del vaccino stesso.
Dott. Albanesi, quanto sono frequenti le reazioni allergiche ai vaccini?
In generale, le reazioni anafilattiche ai vaccini anti-infettivi sono rare. In particolare, il recente rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco dedicato alla sorveglianza dei vaccini Covid-19 riporta che, su 1.564.090 di dosi somministrate in Italia tra il 27/12/2020 e il 26/01/2021, sono stati riscontrati 13 casi di anafilassi.
Cosa è il Polietilenglicole (PEG) e quando è consigliabile una consulenza Allergologica prima del vaccino anti-Covid?
Il PEG e i suoi derivati sono polimeri non-ionici di ossido di etilene, commercialmente disponibili in un’ampia gamma di pesi molecolari e contenuti in diversi farmaci, prodotti farmaceutici, cosmetici e industriali.
La Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica e l’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (SIAAIC-AAIITO) hanno rilasciato delle linee guida per la gestione da parte degli specialisti dei pazienti a rischio di reazione allergica ai vaccini per il Covid-19.
Secondo queste indicazioni, non è corretto escludere a prescindere dalla vaccinazione i soggetti allergici. Il suggerimento delle Società Scientifiche è di sottoporre ai pazienti un questionario allergologico completo prima di effettuare la vaccinazione, per una analisi di benefici e rischi.
La consulenza con uno specialista per una valutazione prima della somministrazione del vaccino è consigliata ai fini della stratificazione del rischio di reazioni anafilattiche. I pazienti vengono quindi, in base alla storia clinica allergologica, divisi in: basso-medio rischio e alto rischio.
Il basso-medio rischio comprende soggetti con:
- anafilassi da alimenti o lattice;
- anafilassi da farmaco iniettabile non contenente PEG;
- asma bronchiale non controllata;
- anafilassi da precedente vaccino non contenente PEG;
- anafilassi da imenotteri;
- mastocitosi;
- anafilassi idiopatica.
L’alto rischio:
- sospetta reazione allergica immediata al PEG;
- anafilassi da farmaco contente PEG.
Come viene individuata una sospetta reazione allergica immediata al PEG?
Generalmente, si sospetta una reazione da ipersensibilità al PEG e vengono prescritti eventuali accertamenti allergologici in caso di pazienti con reazioni da ipersensibilità:
- a lassativi o preparazioni per colonscopia;
- solo verso determinati brand o determinate dosi dello stesso farmaco;
- a seguito di procedure invasive o perioperatorie;
- verso prodotti contenenti PEG in cui è stata esclusa la sensibilizzazione verso i componenti attivi del prodotto stesso;
- da derivati di PEG.
Nella pratica clinica, laddove ci sia il sospetto di reazione da ipersensibilità a PEG, la diagnostica allergologica si avvale dei test cutanei (prick test e intradermico reazioni) volti a testare diverse diluizioni di PEG.
Vaccino anti-Covid e allergie: quando è sconsigliato?
Generalmente possono eseguire la vaccinazione anche pazienti con reazioni anafilattiche severe che interessano l’apparato respiratorio o cardiocircolatorio a causa di altre sostanze o farmaci, o affetti da particolari malattie di interesse allergologico (mastocitosi, asma non controllato). Necessitano tuttavia di una gestione più specifica e personalizzata:
- stabilizzazione della malattia di base;
- premedicazione con corticosteroidi e antistaminici;
- eventuale vaccinazione in ambiente ospedaliero con facile accesso alla sala di rianimazione e con disponibilità immediata dei presidi per affrontare emergenze anafilattiche gravi;
- osservazione prolungata (>60 minuti).
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