Pneumologia del Centro San Camillo – Poliambulatorio Bari Dott.ssa Maria Cristina Nocerino
Smettere di fumare, si sa, è molto difficile. La principale difficoltà è legata alla dipendenza causata dalla nicotina contenuta nelle sigarette, ma importanti sono anche molti aspetti legati al consumo di tabacco: per esempio, la gestualità, il gusto e l’occasione sociale. Da qualche anno tra i fumatori che intendono smettere si è diffuso il ricorso a dispositivi sostitutivi, pensati per aiutare a rinunciare al tabacco in modo graduale, rilasciando nel nostro organismo piccole quantità di nicotina.
Tra questi, la sigaretta elettronica. Vediamo come funziona e se può essere considerata un’alternativa salutare alla classica sigaretta.
COME FUNZIONA
Il primo modello è stato prodotto a Pechino nel 2003 da un farmacista cinese, sfruttando una tecnologia ad ultrasuoni, e da allora hanno fatto la propria comparsa sul mercato diverse tipologie di dispositivi elettronici vaporizzatori di nicotina, chiamati “sigarette elettroniche” o “e-cig”.
Aspirare vapore da una sigaretta elettronica attraverso l’apposito bocchino è l’azione nota come vaping, proprio perché l’intero meccanismo del dispositivo è finalizzato a produrre vapore attraverso la combinazione di tre componenti:
un atomizzatore riscaldante che produce il vapore
una batteria al litio ricaricabile che alimenta l’atomizzatore
un piccolo serbatoio, anch’esso ricaricabile, che contiene del liquido aromatizzato.
Dotati, talvolta, di un illuminatore a LED che simula la combustione della sigaretta all’atto dell’aspirazione, tali dispositivi sono riutilizzabili a medio o a lungo termine e richiedono una manutenzione minima. La parte sostituibile da chi fa uso delle sigarette elettroniche è il liquido, venduto anche come “e-juice”, che può contenere o meno nicotina e può essere, a scelta, aromatizzato.
DIPENDENZA DA NICOTINA
Rifornire il serbatoio della propria e-cig con un liquido a base di nicotina è una scelta personale, connessa alla dipendenza da nicotina sviluppata dal fumatore di tabacco nel corso degli anni.
La nicotina è un composto organico presente in numerose piante, tra cui la foglia di tabacco. Anche a basse concentrazioni, la sua assunzione innescherebbe l’attività dei neuro-recettori della dopamina, favorendo un’effimera sensazione di piacere.
Se, da un lato, le concentrazioni di nicotina contenute in una sigaretta riescono ad attivare i nostri neuro-recettori, dall’altro, questi ultimi vengono progressivamente desensibilizzati dall’abuso di sigarette, rendendoci di fatto tolleranti alla nicotina. Questo sembra essere il motivo per cui non riusciamo a limitarci a poche sigarette, ma sentiamo il bisogno di fumarne sempre di più e sempre più spesso.
FA MALE?
Stando ai dati del Ministero della Salute, nel 2017 l’83,4% delle persone che ha utilizzato la sigaretta elettronica ha continuato comunque a fare uso di tabacco. Quindi, solo nel 14,4% dei casi l’e-cig ha rimpiazzato totalmente le sigarette tradizionali. Inoltre, la quasi totalità di chi acquista liquidi per sigarette elettroniche predilige quelli a base di nicotina: ciò significa che, in assenza di un controllo medico, la sigaretta elettronica non basta da sola a liberarsi dalla dipendenza da nicotina. Per capire se la sigaretta elettronica fa male, iniziamo con il dire che di sicuro, dal momento che non avviene alcuna combustione a livello della produzione di vapore, aspirare da una sigaretta elettronica non implica l’inalazione di monossido di carbonio; è altrettanto vero, poi, che l’e-cig non contiene i composti altamente tossici presenti nel tabacco, nel filtro e nella carta di una sigaretta tradizionale.
Nell’ambito dello studio ECLAT condotto dal team dei ricercatori LIAF nel Centro Universitario del Policlinico di Catania nel 2015, è stata dimostrata una sostanziale diminuzione dei danni causati dal fumo come tosse (18%), bocca secca (17%), irritazione della gola (20%) e mal di testa (10%). Disturbi da astinenza da fumo di tabacco, quali ansia, fame e insonnia, sono stati riferiti raramente. Non sono stati registrati cambiamenti di peso sostanziali, variazioni del battito cardiaco o della pressione sanguigna, anzi è stato monitorato un miglioramento delle condizioni di salute generali grazie alla riduzione del fumo di tabacco.
Tuttavia, ci si domanda quali effetti a lungo termine comporti l’azione di aspirare vapore contenente aromi chimici; se il glicole propilenico, presente nel 89% degli e-juice in commercio, sia irritante per la bocca e per le vie respiratorie; e lo stesso vale per la glicerina vegetale, rintracciabile nei liquidi in concentrazioni variabili a seconda delle esigenze e delle specifiche richieste degli utilizzatori di e-cig.
In conclusione, se rappresenta un surrogato per abbandonare inizialmente il tabacco, l’e-cig può risultare utile agli inizi del percorso da ex-fumatori; tuttavia, poiché non sono ancora chiari gli effetti potenzialmente dannosi delle sostanze prodotte dall’aspirazione di vapore aromatizzato sul nostro sistema respiratorio, è consigliabile abbandonarne progressivamente l’utilizzo e liberarsi definitivamente dalla dipendenza da nicotina preferendo l’aiuto di uno specialista.
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