Pneumologia del Centro San Camillo – Poliambulatorio Bari Dott.ssa M. Cristina Nocerino
La tracheite è un processo infiammatorio a carico della trachea, che anatomicamente coincide con la “gola”. Pertanto, quando parliamo del comune “mal di gola”, si tratta appunto di tracheite.
In realtà la tracheite può essere la manifestazione finale di molti altri processi, accomunati dalla medesima condizione clinica infiammatoria:
- Processi di natura infettiva: batterica o virale
- Processi allergici stimolati da allergeni presenti nell’ambiente circostante
- Inalazione di aria contenente agenti irritanti
Sintomi tipici della tracheite sono:
- Gola arrossata
- Muco più o meno denso, il cui colore dipende dal processo sottostante
- Tosse persistente
- Dolore
- Difficoltà respiratoria.
Cause e trasmissione
La trachea rappresenta una parte delle cosiddette “vie aeree superiori”, il primo filtro che l’organismo espone nei confronti dell’agente esterno; per tale motivo sono protette da una serie di meccanismi di difesa:
- Muco (prodotto dalle cellule mucipare interposte alle cellule epiteliali di rivestimento tracheale)
- Ciglia vibratili, la cui funzione è catturare le particelle esogene e spingerle nuovamente verso l’esterno
- Cellule del sistema immunitario (capaci di difendere la trachea, ma molto spesso capaci anche di attivare una risposta immunitaria “inadeguata”, la risposta appunto immuno-allergica).
Proprio per la sua localizzazione, quindi, la trachea risulta particolarmente esposta a meccanismi di attacco provenienti dall’esterno, a seguito dei quali reagisce con una risposta infiammatoria.
Raramente la tracheite si manifesta come un unico processo infiammatorio isolato, perché la trachea altro non è che la diretta prosecuzione di altre vie aeree superiori, cioè:
- Cavità nasali (che attraverso le narici sono connesse col mondo esterno)
- Faringe (ancora in comune tra la via respiratoria ed il canale digestivo)
- Laringe
- Trachea (che a sua volta potrà dividersi nel bronco principale di destra e di sinistra).
Man mano che procediamo verso il basso i meccanismi di difesa si riducono, poiché l’organismo presuppone che le difese precedenti abbiano già bloccato l’agente patogeno. Proprio per questo la tracheite spesso si manifesta nel complesso di una laringo-trachite, faringo-laringo-tracheite; nelle forme allergiche si associa a rinite e congiuntivite.
Sintomi
La tracheite si manifesta quasi sempre con i seguenti sintomi:
- Dolore a livello cervicale
- Tosse, associata o meno alla produzione di catarro (un espettorato purulento, di colore giallastro, orienterà maggiormente verso una diagnosi batterica)
- Dispnea
- Febbre
- Malessere generale
- Astenia
Nelle forme ad eziologia allergica possiamo notare altre caratteristiche tipiche della reazione anafilattica:
- Congiuntivite (occhi rossi e sensazione di bruciore)
- Rinite (naso gocciolante)
- Cefalea
- Manifestazioni orticarioidi.
“Molto frequentemente nei periodi più freddi ed umidi i pazienti riferiscono una sensazione di bruciore in sede toracica posteriormente allo sterno, associata spesso a tosse secca e raucedine – precisa la dottoressa Maria Cristina Nocerino, responsabile del Servizio di Pneumologia del Centro San Camillo di Bari -. I processi infettivi virali e batterici possono dare un interessamento laringeo e/o tracheale che si manifesta con i sintomi citati. Si possono associare sintomi generali come febbre e malessere. Il trattamento si basa sull’impiego di FANS cioè anche antinfiammatori non sterodei, associati a terapia antibiotica in caso di febbre persistente o di sintomi importanti. Molto utile in questi casi è anche l’aerosolterapia a base di cortisonici”.
Diagnosi
Il processo diagnostico comprende un’attenta anamnesi, dalla quale si può capire se il paziente si sia trovato esposto a specifiche fonti di infezione o ad alcuni tipi di antigeni.
A seguire l’esame del cavo orale e della faringe, che può mostrare segni di iperemia o secrezione mucopurulenta.
In caso di dubbi il medico può decidere di richiedere una coltura dell’espettorato con associato antibiogramma, per isolare lo specifico batterio responsabile del processo infiammatorio ed avere a disposizione il migliore antibiotico per la specifica infezione in corso.
Tra i tipici batteri che possono colonizzare le vie aeree superiori ricordiamo:
- Stafilococchi (tra cui lo stesso S. Aureus),
- Streptococchi (in primis lo S. pneumoniae),
e altri ceppi meno frequenti.
Quando il sospetto è invece di natura virale, si può utilizzare l’espettorato per ricercare specifiche componenti di virus. Vanno associati esami ematici per dimostrare sia l’assenza di altre patologie concomitanti di altra natura, sia per confermare il rialzo degli indici di flogosi o la presenza di componenti del microorganismo in circolo.
Quando il quadro sembra più grave del previsto è possibile completare lo studio con indagini ulteriori come un Rx del torace, per poter escludere il progredire del processo infettivo a livello delle vie aeree inferiori.
Per processi allergici è possibile ricorrere alle “prove allergiche”, test cutanei o ematici, volti a rilevare la sensibilità individuale ad alcuni allergeni.
Cura e rimedi
Se l’agente eziologico è un batterio, dovrà essere trattato con lo specifico antibiotico.
Un virus invece può essere generalmente trattato con semplice terapia di supporto (antipiretici per la febbre, eventuali sedativi o sciroppi mucolitici per la tosse) fino alla risoluzione.
Per l’allergia l’approccio è di solito basato su antistaminici e cortisonici.
Prevenzione
Il primo approccio preventivo che possiamo avere è quello di evitare specifiche situazioni a rischio:
- Evitare l’esposizione agli allergeni noti, nel caso di soggetti allergici.
- Evitare ambienti sovraffollati, chiusi, a contatto con possibili soggetti infetti.
È necessario inoltre evitare tutti i processi che possono indebolire le difese delle vie respiratorie:
- Fumo, sia attivo che passivo
- Inquinamento
nonché tutti i processi che ovviamente possono favorire condizioni di immunodepressione transitoria:
- Stress
- Carenza di sonno
- Deficit nutrizionali.
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