Reumatologia del Centro San Camillo – Poliambulatorio Bari
Dott. Michele Covelli
Generalmente, il paziente affetto da artrite manifesta uno dei seguenti sintomi:
- rigidità (specialmente al mattino);
- dolore e gonfiore in una o più articolazioni delle mani, dei piedi oppure gomiti, ginocchia e caviglie, di solito a carattere asimmetrico;
- riduzione dell’ampiezza dei movimenti;
- alterazioni delle unghie (per esempio: separazione dell’unghia dal letto ungueale, a tratti infossata da mimare un’infezione fungina).
- Tendiniti e borsiti (infiammazione dei tendini e delle borse – strutture contenenti fluido situate tra i tendini e l’osso o adiacenti l’articolazione con funzione di cuscinetto e lubrificazione) possono essere segni distintivi.
ARTRITE o ARTROSI? LE DIFFERENZE
Tra le patologie reumatiche, artrite e artrosi sono quelle che presentano maggiori affinità, al punto da essere talvolta confuse l’una con l’altra. Entrambe, infatti, interessano le articolazioni e si caratterizzano per il dolore accompagnato da rigidità e limitazione nei movimenti. In realtà sono due malattie ben distinte, per natura della patologia ed età dei soggetti colpiti: l’artrite è una patologia infiammatoria cronica di origine autoimmune che può svilupparsi in soggetti di ogni età, anche nei bambini, mentre l’artrosi è una malattia degenerativa che insorge soprattutto dopo i 50 anni.
L’artrite si manifesta con l’infiammazione articolare e sintomi quali gonfiore, tumefazione, arrossamento, rigidità, aumento della temperatura nell’area colpita, dolori e perdita della capacità motoria delle articolazioni interessate. Le forme più severe possono deformare le articolazioni, compromettendo la capacità di svolgere anche i più semplici compiti quotidiani. Possono esserne colpite persone di ogni età e con il passare degli anni l’infiammazione tende a peggiorare se non riconosciuta e curata adeguatamente. Esistono diversi tipi di artrite, tra cui l’artrite reumatoide (anche nella forma giovanile), la gotta, e l’artrite nell’ambito di malattie del connettivo quali il lupus eritematoso sistemico.
L‘artrosi, a differenza dell’artrite, non è una malattia infiammatoria, ma una forma degenerativa cronica che colpisce le persone in avanti con gli anni, poiché dipende dall’usura delle articolazioni. Le strutture articolari più colpite sono quelle maggiormente sollecitate dal peso e dall’attività, tra cui ginocchia, anche, spalle, mani, piedi e colonna vertebrale. Il processo degenerativo dell’artrosi comporta un assottigliamento della cartilagine articolare e in seguito deformità ossee che causano il dolore e i sintomi specifici dell’artrosi.
ARTRITE PSORISIACA
Fra le varie forme di artrite, l’artrite psoriasica è una malattia infiammatoria cronica delle articolazioni associata alla presenza di psoriasi cutanea. La malattia colpisce in percentuale lievemente superiore il sesso maschile e il picco di incidenza si registra fra i 30 e 50 anni. In circa il 75% dei casi la psoriasi precede la comparsa di artrite; l’insorgenza contemporanea del coinvolgimento articolare e cutaneo riguarda il 15% dei casi, mentre meno frequente è la comparsa dell’artrite prima della psoriasi (10%).
Cos’è la psoriasi?
La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle, solitamente cronica, non infettiva. Le manifestazioni più comuni sono le chiazze arrossate ben delimitate, con desquamazioni. Le lesioni sono di varie dimensioni e la severità può variare da pochi punti di desquamazione di tipo forforoso a forme più estese con esfoliazioni ed eruzioni più significative. Il prurito non è sempre presente. Le sedi cutanee più interessate sono: gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, regione lombare.
Qual è la causa dell’artrite psoriasica?
Sebbene finora non sia ben nota la causa dell’AP, si ritiene che in soggetti geneticamente predisposti, sotto l’influenza di fattori scatenanti (traumi fisici, infezioni, stress, etc.), il sistema immunitario, che normalmente difende l’organismo dall’aggressione di agenti esterni, possa attaccare le articolazioni e la pelle.
Quali sono le manifestazioni articolari dell’artrite psoriasica?
L’artrite può svilupparsi lentamente con sintomi lievi oppure rapidamente ed in forma severa. Generalmente, il paziente manifesta uno dei seguenti sintomi e/o segni:
- rigidità (specialmente al mattino);
- dolore e gonfiore in una o più articolazioni delle mani, dei piedi oppure gomiti, ginocchia e caviglie, di solito a carattere asimmetrico;
- riduzione dell’ampiezza dei movimenti;
- alterazioni delle unghie (per esempio: separazione dell’unghia dal letto ungueale, a tratti infossata da mimare un’infezione fungina).
- Tendiniti e borsiti (infiammazione dei tendini e delle borse – strutture contenenti fluido situate tra i tendini e l’osso o adiacenti l’articolazione con funzione di cuscinetto e lubrificazione) possono essere segni distintivi. Esistono inoltre dei segni distintivi tipici rispetto alle altre forme artrosiche: la dattilite, cioè il cosiddetto dito a “salsicciotto”, che si manifesta con gonfiore omogeneo di un dito della mano o del piede per infiammazione dei tendini e delle articolazioni del dito interessato, e l’entesite , infiammazione del punto d’inserzione dei tendini e dei legamenti sull’osso.
La diagnosi di artrite psoriasica
Non ci sono esami specifici e la diagnosi si effettua in base al quadro clinico (segni di infiammazione a carico delle articolazioni o dei tendini, presenza di psoriasi cutanea, psoriasi delle unghie) e alla storia clinica (storia di psoriasi nei familiari di I grado). Gli esami di laboratorio non sono specifici e sebbene l’AP a volte si associ ad anemia e aumentati valori degli indici di infiammazione (VES, proteina C reattiva) e dell’acido urico (in base alla presenza e gravità della psoriasi cutanea), tali alterazioni sono presenti anche in altre malattie reumatiche, come la gotta, e tra l’altro non è raro osservare dei casi di AP con normalità di tali valori. “Il dolore articolare è il sintomo cardine che porta il paziente dal medico, in genere si accompagna al gonfiore e a difficoltà di utilizzo – precisa il dottor Michele Covelli, reumatologo del Centro San Camillo Poliambulatorio Bari – la tempistica della visita specialistica con relativa diagnosi deve essere più precoce possibile, per intervenire sulla progressione della malattia”.
Nei pazienti con diagnosi dubbia, l’artrocentesi (prelievo del liquido presente nella cavità articolare) per l’analisi del liquido sinoviale può essere dirimente. Dal punto di vista degli esami strumentali, nelle primissime fasi della malattia la radiografia convenzionale non è utile per la diagnosi poiché le alterazioni caratteristiche della malattia (fenomeni di riassorbimento e proliferazione dell’osso) compaiono dopo mesi o anni dall’insorgenza dei sintomi.
L’ecografia articolare è un esame utile sia nelle prime fasi che in quelle successive, poiché ha una maggiore sensibilità rispetto alla radiografia nel rilevare segni di infiammazione nelle diverse strutture dell’articolazione (versamento nello spazio articolare, studio della membrana sinoviale, etc..).
Qual è la terapia dell’artrite psoriasica?
La terapia è consigliata dal medico in base alla storia clinica del paziente, alla severità del coinvolgimento articolare e alla tollerabilità ai diversi tipi di farmaci. Obiettivi della terapia sono quelli di alleviare il dolore, ridurre il gonfiore, prevenire il danno articolare.
In prima istanza vengono consigliati cicli di terapia con farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) o inibitori della ciclossigenasi 2 (COX-2 inibitori); essi non curano la malattia ma sono efficaci nel controllare il dolore e la rigidità articolare. In caso di mancanza o perdita di efficacia oppure per peggioramento della severità della malattia, è necessario sospenderli ed iniziare l’uso dei farmaci di fondo, così chiamati perché agiscono anche sul gonfiore e sul danno articolare modificando il decorso della malattia. L’uso dei corticosteroidi è limitato nelle forme aggressive, in primo luogo per via intra-articolare (iniettando il farmaco all’interno dell’articolazione infiammata) che per via sistemica (per bocca, intra-muscolo o endovena).
Possono essere utilizzati anche i farmaci biotecnologici dove il termine “biotecnologico” si riferisce alla modalità con cui sono prodotti: essi sono potenti immunosoppressori e vengono utilizzati nei pazienti che non hanno avuto beneficio dalle terapie con i farmaci precedentemente elencati. Da poco tempo è stato approvato anche l’uso dei farmaci biosimilari, medicinali biologici autorizzati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (European Medicines Agency – EMA) simili per qualità, efficacia e sicurezza al prodotto biologico di riferimento.
Altri trattamenti possono essere:
- UVB PUVA
- immobilizzazione con ortesi
- attività fisica, riabilitazione
- terapia fisica (per migliorare e mantenere la funzionalità articolare e muscolare)
- terapia occupazionale (per migliorare l’abilità ad eseguire le comuni attività quotidiane)
- gestione dermatologica della psoriasi cutanea, se presente
- valutazione chirurgica (per riparare o sostituire le articolazioni danneggiate; se giustificato, questo solitamente avviene anni dopo la diagnosi).
[contact-form-7 id=”2707″ title=”Modulo di contatto 1″]