In base ai dati diffusi da Airtum (Associazione Italiana Registri Tumori), in Italia vengono diagnosticati circa 1.000 casi di tumore ogni giorno, ma il 40% di questi può essere prevenuto con uno stile di vita corretto e con una diagnosi precoce: in occasione dell’8 marzo, la Festa della Donna, il Centro San Camillo ha stilato un programma di prevenzione femminile in base all’età.
Fanno parte di questo screening ideale in rosa controlli generici per donne di tutte le età, come quelli alla tiroide, e le visite e la diagnostica per immagini per la prevenzione dei tumori femminili più diffusi, al seno e al collo dell’utero.
A tutte le età
- Stile di vita sano e alimentazione corretta. A tutte le età, è necessario curare l’alimentazione, prediligendo cibi freschi e non industriali, frutta e verdura, proteine magre, limitando grassi, carni rosse, salumi e insaccati. Da evitare, poi, fumo e alcol, mentre è importante avere una vita non sedentaria, facendo attività fisica – anche moderata – almeno tre volte a settimana.
- Tiroide. Le patologie a carico della tiroide, come l’ipotiroidismo, sono molto frequenti nelle donne, che in età adulta e oltre i 60 anni hanno il 20% in più di possibilità di svilupparle rispetto agli uomini. La prevenzione passa per l’alimentazione, portando in tavola il sale iodato, ma anche tramite una palpazione una volta l’anno dell’area da parte del medico di famiglia, per individuare eventuali formazioni e, in caso di sospetto, eseguire un’ecografia tiroidea.
- Esami di laboratorio. A partire dalla maggiore età e ogni due anni, è opportuno per la prevenzione femminile eseguire analisi del sangue e delle urine, controllando l’emocromo e, in particolare, i livelli di ferro, vitamina D, colesterolo, trigliceridi e glicemia.
Prevenzione del tumore al seno
Lo screening senologico per le donne prevede:
- a partire dai 30 anni e prima dei 40, in assenza di familiarità con tumore della mammella, una ecografia senologica con visita ogni anno;
- dopo i 40 e fino ai 74 anni prevede mammografia, ecografia e visita senologica ogni anno.
Uno studio pubblicato sul Journal of Medical Screening ha dimostrato come la mortalità si riduca del 25% per le donne che si sottopongono a screening regolare. Una diagnosi precoce, infatti, consente di intervenire non solo in maniera rapida ed efficace, ma anche meno invasiva.
Screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero
Il test più diffuso per lo screening del tumore del collo dell’utero è il pap-test. Va eseguito all’interno della visita ginecologica ogni 1-3 anni a partire dai 25 anni (o dall’inizio dell’attività sessuale) fino ai 64-70 anni.
In caso il pap-test rilevi la presenza di cellule con caratteristiche pre-tumorali o tumorali, vengono eseguiti esami diagnostici di approfondimento, come la colposcopia, che può escludere o confermare la presenza di lesioni pretumorali o tumorali e può essere seguita da una biopsia.
In gravidanza
Durante la gravidanza, possono manifestarsi una serie di patologie peculiari. Tra cui quelle che riguardano la tiroide, il diabete gestazionale e la parodontite. Oltre all’attenzione all’alimentazione e ai classici percorsi per il monitoraggio della salute del feto, è importante conoscere eventuali familiarità e/o fattori di rischio.
In menopausa
Con l’arrivo della menopausa, l’attività ormonale subisce un rallentamento. Oltre i controlli regolari per la prevenzione femminile del tumore al seno e al collo dell’utero, è fondamentale eseguire screening per:
- la correlazione dell’aumento dei casi di asma in menopausa (per cui è consigliata la visita specialistica pneumologica);
- la salute del cuore (in quanto gli ormoni femminili svolgono un ruolo protettivo per l’apparato cardiocircolatorio);
- la diagnosi dell’osteoporosi (che si previene con l’apporto di calcio, di vitamina D e con l’attività fisica regolare).
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