Il Centro San Camillo di Bari porta nei suoi ambulatori – grazie alla biologa nutrizionista Marika De Tullio – la BIA, la bioimpedenziometria: cos’è la valutazione della massa corporea, perché farla in vista di una dieta dimagrante o di un cambio di alimentazione, come si esegue l’analisi e quali sono i costi da sostenere?
Che cos’è la valutazione della massa corporea mediante bioimpedenziometria?
È un esame molto semplice e non invasivo che viene effettuato con tecnica bioimpedenziometrica per l’analisi qualitativa e quantitativa della composizione corporea. Si basa sul principio che i tessuti biologici si comportano come conduttori, semiconduttori o isolanti: le soluzioni elettrolitiche intracellulari ed extra-cellulari dei tessuti magri sono ottimi conduttori, mentre osso e grasso sono isolanti e non sono attraversati dalle correnti. Il corpo risponde come un circuito elettrico ogni qualvolta viene attraversato da correnti elettriche.
Quando s’infonde nel corpo una corrente, questa lo attraversa più facilmente se contiene molti fluidi corporei, mentre incontra più resistenza quando attraversa la massa adiposa.
In particolare, la bioimpedenziometria o BIA (Body Impedence Assessment) misura l’impedenza – una grandezza elettrica – del corpo umano in base alle sue capacità di condurre corrente elettrica in funzione della quantità di acqua ed elettroliti presenti. I fluidi del corpo umano, stimati dalla BIA, rappresentano nel loro insieme l’acqua corporea totale (TBW o Total Body Water), distribuita nei compartimenti intracellulare (ICW) ed extracellulare (ECW), a sua volta suddiviso in intravascolare e interstiziale.
Il comportamento elettrico dei tessuti corporei è equiparabile a quello di un circuito elettrico, costituito da una resistenza ed un condensatore in parallelo, in cui il compartimento intracellulare funge da condensatore e quello extracellulare simula la resistenza. La corrente alternata, a intensità e frequenza costanti, viene iniettata tramite la cute da elettrodi-cerotto, attraversa le soluzioni elettrolitiche di tutti i tessuti, esclusi grasso e osso, generando un vettore impedenza detto Z. In particolare la corrente (I) attraverserà il compartimento ICW o capacitivo e, preferenzialmente, quello resistivo costituito da ECW: quest’ultimo esplicherà il suo effetto oppositivo ossia di “Resistenza”, in modo continuo e costante nel tempo in base alla quantità di elettroliti in esso contenuti, mentre ICW permetterà il passaggio di corrente solo oltre una data frequenza, generando un effetto chiamato “Reattanza” che esprime la capacità del nostro organismo di comportarsi come una sorta di condensatore. La resistenza, invece, è legata ai fluidi corporei: una maggiore quantità di acqua produce una minore resistenza, mentre osso e adipe (grasso) offrono un’alta resistenza.
Per cui l’impedenza risultante deriverà dalla somma vettoriale di Resistenza (R) e Reattanza (Xc) ed esprimerà l’impedimento totale al passaggio di corrente.
Come si esegue la bioimpedenziometria ?
Al paziente vengono applicati su mano e piede quattro elettrodi (simili a quelli per fare un elettrocardiogramma), due per ogni zona, a distanza di 5 cm l’uno dall’altro, e collegati allo strumento via filo. Viene fatta circolare la corrente a bassissima potenza che, attraversando le strutture corporee, subirà un calo della sua intensità dovuta all’impedenza associata a queste ultime. Come detto, si basa sul dato fisico che l’acqua sia un buon conduttore di corrente elettrica mentre il tessuto adiposo sia un buon isolante.
Poco prima dell’esecuzione dell’analisi, il paziente si sdraia sul lettino, gli vengono posizionati gli elettrodi su una sola mano e un solo piede e rimane sdraiato in questa posizione per circa 10 minuti, per consentire una buona ridistribuzione dei liquidi corporei. Successivamente viene effettuato l’esame che richiede solo qualche minuto.
Al fine di una buona conduzione dell’analisi e per garantire che la misurazione sia la più accurata possibile, è necessario che:
- la cute sia libera da creme oleose in modo da far aderire bene gli elettrodi e consentire un idoneo passaggio di corrente;
- il paziente sia a digiuno da solidi e liquidi da almeno 2-5 ore;
- il paziente sia a riposo, con ultima attività fisica effettuata a 12 ore di distanza;
- il paziente abbia effettuato un consumo di bevande alcoliche a circa 24 ore di distanza;
- vengano effettuate misure multiple nelle diverse fasi del ciclo mestruale.
A cosa serve l’analisi bioimpedenziometrica?
Dai valori di resistenza e reattanza corporea, i software dedicati della bioimpedenziometria, attraverso algoritmi validati scientificamente, stimano dei dati numerici sull’analisi della composizione corporea quali:
- TBW: acqua totale presente nel corpo, calcolata sulla resistenza;
- ECW: acqua extra-cellulare presente principalmente nel sistema vascolare e nel sistema linfatico;
- ICW: acqua intracellulare, ossia l’acqua presente nella massa cellulare;
- BCM o ATM: massa cellulare corporea o massa tissutale attiva. Viene ricavata dalla reattanza e rappresenta la parte metabolicamente attiva della massa magra, ossia quella responsabile del metabolismo basale e su questa viene valutato il metabolismo basale;
- ECM: massa extra-cellulare. È il compartimento di struttura/sostegno/veicolazione metabolicamente inattivo;
- FFM: massa libera da grasso, quindi massa magra, data dalla somma tra BCM ed ECM, e costituita principalmente da muscoli, acqua e ossa;
- FM: massa grassa, data dal tessuto adiposo presente nell’organismo e calcolata come differenza tra peso totale e massa magra o FFM;
- BMR: metabolismo basale a riposo;
- BCMI: indice di massa cellulare corporea che indica il rapporto tra BCM e statura del soggetto. Consente di valutare lo stato nutrizionale e la presenza di sarcopenia (perdita di massa muscolare). Per cui è necessario che tal valore non sia inferiore a 7 nelle donne e a 8 negli uomini;
- AF: Angolo di fase. È calcolato direttamente dalla resistenza e dalla reattanza e viene espresso in gradi. Stima la proporzione tra i volumi intra ed extra-cellulari dei fluidi: in un soggetto sano questo valore varia tra 6°-7°, mentre nelle persone muscolose può anche arrivare a 10°. Valori inferiori a 5° sono associati a basse reattanze o ad una rottura delle membrane cellulari o ad un accumulo abnorme di fluidi extra-cellulari come nei casi di importante ritenzione idrica o edema. In generale, quindi, maggiore è l’angolo e maggiore sarà la massa cellulare attiva; più piccolo sarà l’angolo e maggiore sarà il rischio nutrizionale.
Perché effettuare l’analisi durante la prima visita e in quelle di controllo?
Alla luce di quanto detto prima, si può ben capire l’importanza di effettuare l’analisi bioimpedenziometrica sia durante la prima visita che nelle visite di controllo, proprio per essere in grado di valutare la massa grassa e la massa magra prima e dopo una dieta, sia essa dimagrante o ingrassante o volta a migliorare lo stato di salute in un soggetto patologico.
Sarà importante comprendere durante la bioimpedenziometria non solo lo stato di idratazione del soggetto, ma anche vedere se, a seguito di una dieta, attività sportiva o patologia in atto, vi sia stata una perdita esclusiva di massa grassa oppure anche di massa magra. In quest’ultimo caso, infatti, valori al di sotto di quelli di riferimento registrerebbero una malnutrizione per difetto con perdita di massa muscolare, fattore estremamente negativo. Nel caso di un dimagrimento, ad esempio, è necessario essere sicuri che il calo ponderale avvenga solo nella parte grassa dell’organismo.
B.I.A. vettoriale o B.I.V.A.: differenze con la BIA convenzionale
Mediante la B.I.V.A. (Bioelectric impedance vector analysis) è possibile ottenere una valutazione immediata dello stato di idratazione e nutrizione del soggetto peso-indipendente, mediante una rappresentazione grafica costituita da un nomogramma dei vettori reattanza e resistenza. Dalla valutazione di questo nomogramma si ha una visualizzazione grafica istantanea, indipendente dal peso corporeo, sia dell’idratazione che dell’assetto nutrizionale della persona in esame, grazie al confronto tra i risultati ottenuti e l’intervallo di riferimento della popolazione normale.
Il grafico Biavector riporta sull’asse delle ascisse la reattanza Xc e sull’asse delle ordinate la resistenza R, e la loro somma costituisce il vettore impedenza Z. Dalla distribuzione di reattanza e resistenza visualizzeremo sul grafico 3 ellissi di tolleranza: la prima racchiude il 50% della popolazione in termini di idratazione e massa cellulare corporea, la seconda il 75% e la terza il 95%. Per cui, ad esempio, il vettore di un soggetto in buono stato nutrizionale si troverà in alto a sinistra dell’asse mediano tra il 50% ed il 75%. Oppure, un vettore al di fuori dell’ellisse del 95% nel quadrante in alto a destra, indicherà uno stato di disidratazione e malnutrizione per difetto, oppure una malnutrizione per eccesso se ci troviamo nel quadrante in basso a sinistra ecc.
Quali pazienti possono effettuare l’esame?
Tutti i pazienti possono eseguire la bioimpedenziometria ma è preferibile, anche se non sono state riscontrate problematiche, che non si sottoponga a questo esame chi:
- è portatore di Pace-Maker;
- è portatore di neuro-stimolatori, elettrodi impiantati nel cervello o subdurali;
- è portatore di impianti per l’udito;
Bene precisare che l’esame non è di tipo invasivo e che il paziente non sente dolore di alcun tipo. Lo strumento è dotato di batterie proprie e pertanto non è collegato alla rete elettrica.
Pacchetto dieta con 1 visita, 3 controlli e BIA a ogni appuntamento 150€
Prenotazioni:
– presso la nostra sede in Via Calefati 177 – Bari
– Tel. 080.914.64.94 E-mail: info@centrosancamillo.com
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