Cardiologia del Centro San Camillo Poliambulatorio Bari – Dott. Francesco Corriero
L’ipertensione è l’aumento della pressione arteriosa oltre i limiti considerati nella norma. Essa può comportare rischi non solo per il cuore, ma anche per il cervello, poiché può essere correlata a un pericolo di deterioramento cerebrale che può rappresentare l’anticamera di malattie degenerative come il morbo di Alzheimer, la demenza vascolare e la demenza senile. L’ipertensione, infatti, avrebbe un ruolo decisivo anche nel declino cognitivo del cervello, per cui i valori della pressione arteriosa andrebbero sempre tenuti sotto controllo. Il benessere del cervello dipende, infatti, dalla salute dei suoi vasi e dal corretto e puntuale afflusso di sangue. La vasculopatia cerebrale è molto comune nei soggetti anziani e l’età è il principale fattore di rischio per la demenza. Il problema vascolare può portare da solo a deficit cognitivi importanti.
Cos’è l’ipertensione
L’ipertensione si verifica quando il sangue scorre nei vasi sanguigni con una forza eccessiva, tanto da poter causare problemi come attacchi di cuore, ictus o malattie renali. Nel cervello, poi, la pressione alta causa una maggiore produzione di una proteina dannosa (beta amiloide) in grado di permeare la barriera ematoencefalica formando delle placche nei vasi sanguigni. Almeno due adulti su dieci soffrono di ipertensione, cioè hanno la pressione arteriosa troppo alta, ma metà di loro lo ignora perché questa condizione di solito non dà disturbi, ma, al massimo, piccoli segnali non sempre facili da cogliere
Demenza e Alzheimer
In una ricerca pubblicata sulla rivista Circulation, sono stati studiati 1674 pazienti di oltre 60 anni senza segni di demenza, ai quali è stato chiesto di misurarsi quotidianamente la pressione. I pazienti sono stati seguiti per 5 anni, valutando non solo i livelli della pressione massima (sistolica) e minima (diastolica) durante la giornata, ma anche la variabilità della pressione tra giorno e giorno.
Al termine dei cinque anni, 194 pazienti avevano sviluppato segni di demenza: 47 presentavano demenza vascolare, 134 morbo di Alzheimer. Ambedue i tipi di malattia aumentavano con l’aumento della variabilità della pressione sia sistolica che diastolica, indipendentemente dai valori assoluti della pressione stessa.
Alla luce di tali studi, si comprende quanto sia importante prendersi cura fin da subito dell’ ipertensione, riducendo i fattori di rischio vascolare; ciò permetterebbe una migliore prevenzione in generale e sarebbe un contributo prezioso per difendere il cervello e anche il cuore da possibili complicazioni. La prevenzione dell’ipertensione deve iniziare, per esempio, a tavola: è importante controllare il colesterolo, il livello degli zuccheri nel sangue e perdere i chili di troppo. Adottare uno stile di vita corretto vuol dire anche tenersi in movimento, smettere di fumare, se si è fumatori, e sottoporsi a controlli medici.
L’ictus
L’ictus è la manifestazione più grave e acuta della relazione tra ipertensione e danni cerebrali. L’ictus rappresenta la terza causa di morte e di disabilità dell’adulto ed è al secondo posto tra le malattie per i costi sanitari. Gli studi che hanno dimostrato i benefici di un’efficace terapia antipertensiva sulla riduzione del rischio di ictus sono numerosissimi: una riduzione di 10-12 mmHg dei valori di pressione sistolica e di 5-6 mmHg della pressione diastolica può ridurre il rischio relativo di ictus del 40%.
In molti casi, però, il danno cerebrale è asintomatico. Nella valutazione del danno d’organo del singolo paziente, le tecniche di imaging sono preziose per identificare queste lesioni, clinicamente silenti.
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