Otorinolaringoiatria del Centro San Camillo – Poliambulatorio Bari Dott. Michele Palermo
Le principali affezioni infiammatorie del cavo orale e delle prime vie aeree sono:
- Mal di gola
- Laringite e faringite
- Tosse secca
- Difficoltà nella deglutizione
- virus Flogosi delle corde vocali
Tra i malanni della stagione invernale, le affezioni del cavo orale e delle prime vie respiratorie rappresentano le patologie statisticamente prevalenti. Sono caratterizzate da un’infiammazione delle mucose causata da un’infezione virale o batterica, dall’azione di agenti esterni o da altre patologie di varia natura.
In ogni caso si manifestano attraverso sintomi specifici, che possono a volte progredire verso forme più fastidiose come laringiti, tonsilliti, faringiti e sinusiti.
La terapia per questi disturbi è normalmente finalizzata ad alleviare i sintomi, attraverso l’uso di antiinfiammatori locali o sistemici, mentre l’utilizzo degli antibiotici va riservato, dietro prescrizione medica, soltanto alle forme di natura batterica.
Le principali affezioni infiammatorie del cavo orale e delle prime vie aeree sono:
- Mal di gola
- Laringite e faringite
- Tosse secca
- Difficoltà nella deglutizione
- virus Flogosi delle corde vocali
MAL DI GOLA
Il mal di gola è un disturbo che interviene in conseguenza di infezioni – principalmente virali – del tratto respiratorio superiore, oppure a causa dell’esposizione ad agenti irritanti, quali fumo, smog, aria fredda.
Una causa specifica del mal di gola può essere rappresentata da un’aggressione di batteri nei confronti delle tonsille che, previo consulto medico, viene di solito affrontata con una terapia antibiotica.
In tutte le altre situazioni l’impiego di questi farmaci è da evitare, non solo perché inefficaci ma perché possono portare a pericolosi fenomeni di resistenza batterica.
A volte, soprattutto in presenza di febbre, si fa anche uso di farmaci antiinfiammatori sistemici, oppure disinfettanti del cavo orale, sotto forma di collutori e pastiglie, in grado di combattere i microrganismi responsabili dell’infezione e di ridurre l’infiammazione.
“Mal di gola” è comunque una definizione molto ampia e generica, che può racchiudere diverse patologie specifiche, a seconda della parte interessata. Si può parlare così più propriamente di faringiti, di laringiti, di tonsilliti o di tracheiti.
LARINGITE E FARINGITE
Si tratta dell’infiammazione di laringe e faringe, che spesso vengono colpite insieme, e in questi casi si parla allora di faringolaringite. La faringe è un canale connesso con bocca, naso, esofago, orecchio e laringe; permette al bolo alimentare di passare con la deglutizione dalla bocca all’esofago. La laringe è il tratto delle vie aeree superiori collegato verso il basso con la trachea e verso l’alto con la faringe; permette il passaggio dell’aria inspirata ed espirata, svolge attività protettiva, impedendo a eventuali corpi estranei di entrare nella trachea e permette l’emissione di suoni e parole grazie alla vibrazione delle corde vocali.
Sintomi e cause
Laringite e faringite sono causate nella maggior parte dei casi da un’infezione virale, come raffreddore o influenza, e determina la classica sensazione di bruciore e dolore alla parte posteriore del cavo orale, oltre a un senso di fastidio e difficoltà nella deglutizione, e in alcuni casi febbre.
Più raramente sono i batteri ad essere responsabili della laringite o faringite. Quando lo stato infiammatorio si prolunga senza risolversi, è possibile che sopraggiunga un ingrossamento dei linfonodi del collo.
Sia faringite sia laringite possono distinguersi in acute e croniche, dove le prime compaiono quasi improvvisamente e tendono a peggiorare rapidamente, mentre le seconde esordiscono gradualmente e seguono un processo di peggioramento molto lento, che può durare anche diverse settimane.
La laringite acuta può anche essere di tipo “meccanico”, cioè provocata da sforzi vocali eccessivi, oppure – così come la faringite – verificarsi in situazioni climatico-ambientali sfavorevoli (es. esposizione a fumo o agenti inquinanti).
Anche altre patologie o condizioni, come il reflusso gastroesofageo o i trattamenti radioterapici, e persino alcune malattie sistemiche, possono favorire la comparsa di infiammazioni alle mucose.
Trattamento
In tutti questi casi un approccio terapeutico corretto è indispensabile per evitare il rischio di cronicizzazioni, che in ogni caso possono anche essere determinate da altre patologie, quali riniti e rinosinusiti.
Dal punto di vista farmacologico, l’uso degli antibiotici è da escludere, tranne che nei casi accertati di infezione batterica. L’impiego dei FANS – farmaci antiinfiammatori non steroidei – è utile soprattutto per cercare di ridurre il dolore, mentre l’innovativo trattamento a base di acido ialuronico in pastiglie da sciogliere in bocca, è in grado di favorire la guarigione svolgendo un effetto barriera a difesa della mucosa infiammata.
SINUSITE
La sinusite è un’infiammazione, acuta o cronica, delle cavità presenti nel volto dette seni paranasali. Quando un seno è infiammato, l’infezione, dovuta a un ristagno di secrezioni al loro interno, può propagarsi dalle cavità nasali.
Sintomi
I sintomi della sinusite sono febbre, mal di testa, dolore locale alla palpazione, tosse, anosmia, secrezione nasale giallastra (pus), scolo faringeo, secrezioni nasali. Sono condizioni che impediscono il passaggio dell’aria attraverso le prime vie aeree e la normale funzione delle cellule cigliate che spingono il muco verso l’esterno, per cui si crea un ristagno delle secrezioni che favorisce l’infezione. Il sintomo più evocativo è il dolore al volto, che è ciò che fa distinguere immediatamente il raffreddore dalla sinusite.
La sinusite acuta dura da una a poche settimane, la sinusite cronica dura da oltre sei mesi, la sinusite ricorrente se nel corso dell’anno si hanno tre o più episodi. Per la diagnosi è importante effettuare una visita dall’otorinolaringoiatra.
Trattamento
Per liberare le cavità dal muco si consiglia l’inalazione di vapore caldo (aerosol), le irrigazioni con acque termali solforate, i suffumigi con oli essenziali di eucalipto e i lavaggi nasali con soluzione fisiologica.
I decongestionati nasali a uso locale in spray o gocce sono utili, ma non dovrebbero essere impiegati per più di una settimana.
Rigorosamente su consiglio del medico, quando la sinusite è di origine batterica potrebbero essere indicati gli antibiotici, magari associati a cortisonici e mucolitici anche per aerosol.
Nel caso di sinusiti di natura allergica può essere opportuna l’assunzione di farmaci antistaminici, sia topici (spray) sia sistemici, sempre su consiglio del medico.
Per tenere a bada il dolore è possibile ricorrere ad antinfiammatori e analgesici.
Come si svolge la visita otorinolaringoiatrica
Lo specialista effettua tutti gli esami che possono consentire l’individuazione delle cause all’origine della sintomatologia riferita dal paziente:
- palpazione del collo per escludere la presenza di tumefazioni sospette;
- ispezione del cavo orale e della faringe (mediante laringoscopia);
- ispezione della membrana timpanica e del condotto uditivo esterno (mediante uno strumento denominato otoscopio);
- esplorazione dell’interno del naso e delle strutture a esso collegate come le cavità paranasali e la rinofaringe (mediante rinoscopia).
Se necessario, viene effettuata l’asportazione del tappo di cerume eventualmente individuato nel condotto uditivo (procedura nota anche con il nome di “lavaggio auricolare”) con acqua, utilizzo di pinzette otologiche o aspirazione. Nel corso della visita, se il medico lo ritiene necessario, il paziente può essere sottoposto anche a:
- esame audiometrico, del tutto indolore, per determinare la cosiddetta “soglia di minima udibilità”, ovvero individuare eventuali perdite della percezione uditiva;
- esame impedenzometrico, eseguito inserendo una piccola sonda nell’orecchio del paziente per valutare l’elasticità del timpano e della catena di ossicini responsabili della funzione dell’udito;
- esame vestibolare, per studiare la funzionalità dell’equilibrio.
ECCESSO DI ANTIBIOTICI
Dopo Francia e Cipro, l’Italia è il Paese europeo con il più alto consumo di antibiotici, doppio rispetto a Germania e Regno Unito.
Tra le principali indicazioni terapeutiche associate alla prescrizione di antibiotici, troviamo proprio le malattie dell’apparato respiratorio che rappresentano il 40% delle prescrizioni, le malattie del sistema genito urinario il 18,4% e le malattie dell’apparato digerente il 13,6%.
In particolare, la cistite rappresenta l’infezione associata al maggior numero di prescrizioni di antibatterici (9,9% del totale delle prescrizioni), seguita dalla faringite acuta (8,3%), dalla bronchite acuta (5,7%), dall’ascesso dentale (5,4%) e dalla laringotracheite (4,9%).
Eppure gli antibiotici andrebbero assunti con estrema prudenza, trattandosi di farmaci con effetti collaterali anche pesanti: infatti, per uccidere i germi patogeni che provocano l’infezione, questi medicinali annientano anche la flora batterica “buona” che colonizza il nostro intestino e le nostre mucose. Pertanto, ricorrere agli antibiotici in modo eccessivo è del tutto sconsigliato, soprattutto se il nostro problema è di natura virale e non batterica, come le influenze e i raffreddori stagionali.
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